Blu è il capofila del movimento degli artisti pubblici di nuova generazione. Se questa non è una invenzione recente, lo è invece muoversi all’interno di centri sociali e palazzi abbandonati, usando pareti e addirittura mezzi di per sé deperibili come striscioni di stoffa e manifesti di carta per far circolare il proprio lavoro.
I più importanti artisti “di strada”
Il misterioso Blu, di fatto paragonabile al più famoso Banksy, rifiuta l’attenzione dei media tradizionali così come dell’ambiente del mercato dell’arte, e in più di un’occasione ha vandalizzato lui stesso le opere già completate quando si è prospettata la loro commercializzazione senza il suo consenso.
All’incirca sulla stessa scia si muove Jorit, campano che ormai ha legato il suo nome a maxiritratti di personaggi storici di tutte le epoche, da Maradona a San Gennaro, da Che Guevara a Valerio Verbano.
Opere monumentali sono anche quelle di Sten&Lex, da sempre al lavoro in due, di Diamond, Ericailcane e Lucamaleonte. Più difficile inserire nella stessa corrente Alice Pasquini, più pittrice che street artist, o lo scultore Andrea Gandini, che trasforma i tronchi degli alberi abbandonati dopo gli interventi di abbattimento da parte del comune (in questo caso, quello di Roma).